La gaffe a portata di un clic  

Qualche giorno fa ho ricevuto una e-mail da La Repubblica, un grande esempio di come perdere credibilità in un solo clic.

È una comunicazione pubblicitaria, capita di riceverne. Ti premetto che non sono mai stato abbonato a La Repubblica.

Ti risparmio il resto della mail, che mi enfatizza i contenuti prettamente femminili che la testata mi riserva. Non può che essere così, visto che vengo considerato una “cara lettrice”.

Dopo aver letto questo messaggio, ho fatto un paio di considerazioni che voglio condividere e approfondire con te.

1. Raggiungere migliaia di potenziali clienti è alla portata di tutti, ma saper intercettare i clienti giusti in modo efficace è per pochi.

Vuoi vendere il tuo prodotto o servizio straordinario a migliaia di persone con una sola email. Acquisti delle liste con centinaia e centinaia di nominativi di cui non sai nulla ma ai quali, secondo te, non può non interessare quello che vendi. E il gioco sembra fatto.

Il punto è uno solo: quando hai strumenti accessibili a tutti, è ancora di più il modo in cui li utilizzi a fare la differenza.

In questo caso specifico, la totale non conoscenza del target al quale l’azienda si è rivolta ha comportato l’invio di un messaggio completamente inutile e fuori luogo.

Quando decidi, invece, di vendere a una tua lista di clienti e prospect, i messaggi che comunichi non potranno che essere accordati ai diversi target, che hanno caratteristiche che dovresti conoscere bene.

Il fatto è che non è da tutti alimentare un CRM di clienti in target con i quali comunicare sistematicamente per fidelizzarli, generare nuove vendite e referenze.

Se ti affidi a liste comprate chissà dove, fai del semplice porta a porta digitale che, come quello fisico, lascia il tempo che trova.

Se poi unisci al porta a porta lo spiegone del tuo servizio, l’effetto devastante è assicurato.

Scegli sempre di parlare alle persone, che hanno bisogno di garanzie e, se non ti hanno mai provato, devono poterlo fare in modo gratuito e senza rischiare assolutamente nulla.

Nel nostro caso preso in esame oggi, se il messaggio fosse stato questo, credi che l’effetto sarebbe stato diverso?

”Noi di La Repubblica selezioniamo con cura, ogni giorno, centinaia di notizie e approfondimenti per i nostri lettori. Garantirti un’informazione di qualità, al riparo da fake news e gossip, è la nostra missione. Ecco perché ci farebbe davvero piacere che tu potessi provare la nostra testata on line per 14 giorni in modo completamente gratuito. Alla fine del periodo di prova non ci sarà nessun rinnovo automatico. Potrai lasciarci il tuo parere con un questionario di 1 minuto e, se sarai soddisfatto, avrai un anno di abbonamento a soli 12€.”

2. Se ci metti la faccia, deve essere la garanzia di un servizio impeccabile. Altrimenti la brutta figura è ancora più clamorosa.

In questa comunicazione di massa il direttore ci ha messo la faccia, oltre che la firma in fondo all’e-mail. Ma visto l’effetto di questa campagna, a mio parere non è stata una mossa vincente.

Quando metti la faccia su un qualsiasi progetto della tua azienda, deve essere una garanzia aggiuntiva di qualità, la certificazione di una professionalità e di un’accuratezza senza uguali. A maggior ragione quando sei il direttore della testata.

Altrimenti perché farlo?

Non improvvisarti venditore ed esperto di marketing

L’improvvisazione è quanto di più dannoso ci possa essere per un’azienda, perché rischia di minare pesantemente la credibilità costruita con anni di duro lavoro.

Ti aspetto nel mio network professionale su Linkedin, per poter condividere esperienze utili per la tua crescita professionale.

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